"Ti sei accorta anche tu, che siamo tutti più soli? Tutti col numero dieci sulla schiena, e poi sbagliamo i rigori. Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi ... nessuno vuole essere Robin"
Cesare Cremonini - Cantautore Italiano

Quando incontri un vero maestro

Stavo lì in ufficio per i fatti miei chiacchierando con mio cugino e poi ho avuto un colpo di fortuna …. Ho incontrato il più grande dei maestri dell’arte del cammeo.

Oggi siamo abituati a persone che fanno di sé stesse un brand: se siete italiani pensate a un calciatore, se siete americani immaginate un campione del basket o ad una star del football; pensate semplicemente ad una rockstar o a un attore di Hollywood.

Cosa sanno fare in fondo? Rendono le vostre vite più felici, almeno per il tempo della loro permanenza sui rispettivi palcoscenici.

La cosa che li accomuna è che il pubblico li considera come semidei e probabilmente il loro entourage e il loro marketing li vogliono far sembrare tali altrimenti la magia potrebbe fatalmente svanire e accorgervi che avete a che fare con una persona con i suoi pregi e i suoi difetti. Forse ad un certo punto anche lo stesso personaggio si autoconvince di ciò a meno che non abbia mantenuto salde le radici a terra.

Diciamocelo, nel mondo attuale un po' tutti vogliamo essere Batman perché a nessuno piace essere Robin. Perché quando si parla di Beatles quasi tutti pensano a John Lennon o Paul Mc Carthney, pochi o nessuno a Ringo Star?

E se incontrassi un vero artista?

Ma se aveste la fortuna di incontrare un vero artista, un vero maestro nel suo campo e vi accorgeste che la memoria del passato e l’umiltà sono da sempre state le sue linee guida?

Se vi accorgeste che pur essendo Batman a lui piace vedere la vita dal punto di vista di Robin?

Questo mio post vuole essere un’ode all’umiltà (e se volete anche un piccolo atto di contrizione verso me stesso che, talvolta, per lavoro devo apparire per guadagnarmi da vivere) perché da un incontro simile si può imparare tantissimo.

Ho avuto l’occasione e la fortuna di incontrare Pasquale Ottaviano, probabilmente il più conosciuto maestro di cammei vivente, allievo del fu Scialanca ultimo maestro della ottocentesca “scuola Napoletana”.

Ma oggi voglio parlarvi solo parzialmente di cammei e concentrarmi su cosa muove un’artista, parlare di cosa gli esce dal cuore piuttosto di ciò che è in grado di fare con le sue abili mani.

Se aveste l’occasione di incontrare Leonardo da Vinci gli chiedereste di spiegarvi la tecnica di pittura o gli chiedereste cosa pensa della vita, cosa vuole dire con la sua arte e come cerca di esprimere i suoi sentimenti?

In Pasquale Ottaviano ho trovato una persona profonda, grata alla vita e conscia del proprio percorso artistico e con un pizzico di nostalgia verso i bei tempi passati quando le persone erano “perbene”.

Questa è la cosa che più mi ha colpito del maestro: è soprattutto una persona perbene e tutti avvertono questo in lui, perché, senza tanti proclami, lo si percepisce. Questo è una cosa che non si insegna a scuola: è la vita stessa che ti pone le sue sfide e, a seconda di come le rispondi, dimostri la tua umanità.

Vi racconto cosa è successo …

Come ben sapete la mia famiglia crea e commercializza cammei dal 1934; mio padre Bruno, uomo di lunghe vedute e simile per certi versi, aveva acquistato dei lavori del “maestro” negli anni ’60/’70 e recentemente sono saltati fuori mentre facevo ordine. Ho intravisto la manifattura di questo grande artista e mi sono permesso di contattarlo.

Ed ecco la mia grande sorpresa: il maestro non solo ha confermato la mia ipotesi ma si è anche adoperato per migliorarli e certificarli, perché si sentiva in dovere di finirli, perché non voleva lasciare qualcosa a suo modo di vedere, di incompiuto.

Mi ha semplicemente detto queste cose: “ti voglio aiutare perché i miei cammei si devono vendere ed essere belli, è la mia eredità culturale e di questi non sono pienamente soddisfatto, ero troppo giovane e inesperto”.

Vi posso confessare che questa frase mi ha dato nuova forza perché mi adoperi affinchè il vero “Made in Italy” trionfi sempre. Alcune volte ricevo delusioni quando ricevo risposte

Vi lascio così: ma Batman come sarebbe uscito da situazioni impossibili senza l’aiuto di Robin? E chi avrebbe suonato la batteria nei Beatles?

Lo dico prima di tutto a me stesso, impariamo ad essere umili, c’è molto da scoprire dall’altra metà della luna!

Vi lascio, come sempre, con il più grande abbraccio del mondo

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