Oggi parleremo delle varie tonalità di colore del corallo nella gioielleria e delle sue applicazioni nella creazione di modelli e stili nei diversi paesi di origine.

Torno a ribadire che questa pietra ha un valore non solo monetario, fino a costare anche 20 volte in più dell’oro, ma anche attributi che influiscono sul nostro fisico e la nostra mente.

Il Corallo Rosso Mediterraneo

Il corallo Rosso Italiano: cioè il corallium rubrum

Partiamo da casa nostra, dal nostro “Belpaese”: il corallo rosso si pesca in tutto il mediterraneo e si può dire che è l’unica pietra marina ad essere rossa uniformemente, naturalmente e non in maniera artificiale. Se il colore è stato aggiunto, state sicuri che non è vero corallium rubrum.

Nota ancora più importante: il 99% della produzione avviene in Italia da sempre. Consiglio: cercate il vostro negozio di fiducia che conosca bene questo gioiello e preparatevi a spendere. Se cercate l’affare della vita probabilmente vi ritroverete con un pugno di mosche in mano o semplicemente con un gioiello falso.

Vi regalo due trucchi:

Il Corallo di colore Rosso Intenso

Sfatiamo subito un mito: il mediterraneo è un corallo che raramente vira ai toni del rosso profondo ma per lo più si attesta sulle tonalità di un bel rosso “medio”.

 La chimica e le tecnologie moderne possono imitare tutto oramai perciò favorite l’essere all’apparire: ergo meglio una collana originale chiara che una addizionata chimicamente e molto rossa.

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Gli affari si fanno sempre in due: diffidate da prezzi bassi soprattutto quando il corallo è di grosse dimensioni

Monili antichi: l’antico Corallo arancione di Sciacca

Volte essere sicuri di acquistare un gioiello unico e particolare?

Rivolgete il vostro sguardo verso il “bello di Sciacca” un corallo molto popolare nell’800, unico nel suo genere dalle colorazioni tendenti all’arancio: oggi è una rarità e viene trattato quasi come una reliquia da chi lo possiede. A fine dell’800 furono trovati 3 banchi di questo “corallium” dalla colorazione così particolare nello stretto di Sicilia a poche miglia marine dalla città di Sciacca.

Il Corallo Rosa

Il Corallo Rosa del Pacifico: dal bianco al rosso scuro

Il corallo Rosa Giapponese: il corallo elatius e le varie famiglie del Pacifico

Se vi dicono che un corallo rosa è di origine italiana, cambiate gioielleria perché o siete di fronte a un truffatore o ad un incompetente e io di gran lunga preferisco il primo perché da un ladro ci si può difendere da un ignorante mai. 

N.B. a voler essere pignoli ne esiste anche uno italiano chiamato “bello di Sardegna”, ma è rarissimo.

Il corallo rosa è pressoché tutto giapponese (per il corallo del paese del “Sol Levante” esistono anche colorazioni tendenti al bianco e al rosso, sempre connotate, comunque, dalla tipica macchia bianca)

Il Corallo Nero Caraibico

Questo octocorallo si distingue per essere una pianta che cresce nel mare: è di colore marrone scuro/nero ed è abbastanza dura per essere lavorata.

E’ presente nella fascia equatoriale e viene lavorato dalle popolazioni locali che lo presentano come rarità.

In realtà è una gorgonacea molto comune e dal basso valore commerciale che viene venduta però come rarità.

In Italia abbiamo tante peculiarità e rarità che non siamo capaci di valorizzare singolarmente e nella giusta maniera: forse dovremmo imparare dall’estero!

In soldoni per il corallo nero non parliamo di una pietra da gioielleria!

Il corallo blu o azzurro

Probabilmente nelle svariate famiglie di corallo ne esisteranno di questa colorazione ma non fanno parte dei coralli tipici della gioielleria.

In realtà spesso con corallo blu viene confusa la turchese, pietra tanto legata agli antichi

Turchese e Corallo Rosso: l’evoluzione del colore

Lapis e turchese, perchè?

La lavorazione del corallo rosso ha portato l’artigianato italiano a confrontarsi con le alte vette del bello e del “fatto a mano”. Secondo il vecchio adagio che dice: “il giardino del vicino è sempre più verde”, il corallo rosso è più amato dagli stranieri che dagli italiani stessi. Ecco che i gioiellieri italiani hanno dovuto trovare delle alternative di colore per abbracciare un pubblico più vasto: l’esperienza fatta sui monili in corallo è divenuta preziosa per creare oggetti simili in altre “colorazioni” ad esempio usando la turchese o il lapislazzulo.

Il mio consiglio finale: non dimenticare di amare ciò che si ha a portata di mano, altrimenti si rischia di trascurarlo e perdere moltissimo.

Come sempre vi lascio con il più grande abbraccio del mondo

Marco Jovon

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